Per sostenere le imprese colpite dall’emergenza coronavirus il decreto liquidità prevede le seguenti opzioni di finanziamento:
- finanziamento fino a 25.000 euro alle imprese di piccole e medie dimensioni ed ai professionisti
- finanziamento fino a 800.000 euro alle le PMI con ricavi fino a 3,2 milioni di euro
- finanziamento fino a 5.000.000 euro alle imprese con fino a 499 dipendenti
Le diverse opzioni di finanziamento possono cumularsi.
All’interno della trattazione ci soffermeremo sull’erogazione del finanziamento di 25.000 euro.
La concessione del prestito di 25000 euro come funziona?
Da tener presente che non tutte le banche concedono il finanziamento di € 25.000,00, solo quelle che decidono di aderire alla convenzione statale di cui al Decreto Liquidità (DL 23 del 8.04.2020).
Da tener presente inoltre che questo prestito verrà erogato senza istruttoria e cioè la banca non chiederà i conti dell’azienda ma farà comunque delle sue indagini perché avrà bisogno di sapere come sono andati gli anni passati prima della crisi.
La scelta di concedere o meno il presto è dunque comunque subordinata alla valutazione interna posta in essere dalla banca, per intenderci il riconoscimento del prestito non avviene in maniera automatica.
Attenzione il prestito è garantito dallo stato dunque se non verrà rimborsato alla banca quest’ultima pretenderà il rimborso direttamente dallo stato e il soggetto inadempiente con la banca diventerà debitore dello stato.
Chi può richiedere i 25.000 euro: i requisiti
Il finanziamento fino a 25.000 mila euro è rivolto ai soggetti, la cui attività è stata danneggiata dall’emergenza coronavirus, quindi il soggetto richiedente non deve risultare in difficoltà economica prima del 31.12.2019.
I soggetti interessati che possono accedere al finanziamento del decreto liquidità rientrano nelle seguenti categorie:
- PMI
- persone fisiche che esercitano impresa arti e/o professioni (anche forfettari)
- Enti privati (associazioni, fondazioni, consorzi ecc.), solo se iscritti alla Camera di Commercio
- startup
Dalla platea dei beneficiari dei prestiti sono escluse tutte le aziende che hanno finanziamenti in default a febbraio 2020 e restano, in ogni caso, escluse anche le imprese che presentano esposizioni classificate come “sofferenze” ai sensi della disciplina bancaria.
Da considerare che il finanziamento non può sostituire una linea di credito o finanziamento preesistente.
Prestito 25.000 euro: Stato e garanzia
- la garanzia dello stato è al 100%
- la garanzia è concessa con procedure semplificate
- la garanzia è gratuita
Attenzione: per le imprese solide la garanzia può essere inutile, anzi dannosa. La liquidità con garanzia gratuita è assimilabile a un contributo a fondo perduto. Le imprese che utilizzano le garanzie iniziano quindi a “spendere” il plafond messo a disposizione dal quadro degli aiuti temporanei.
Nel modulo di richiesta dei 25.000 euro da compilare, al punto 17 vanno indicati eventuali aiuti, legati all’emergenza coronavirus, già ricevuti. Sono quindi esclusi da questo “monitoraggio” gli aiuti di Stato ordinari.
Cosa prevede il Decreto Liquidità in merito all’importo del finanziamento
L’importo, nella misura massima di € 25.000,00, non sarà superiore al 25% dei ricavi come risultanti dall’ultimo bilancio o dichiarazione fiscale (trattasi del bilancio 2018 depositato) o da autocertificazione per i soggetti beneficiari costituiti dopo il 1.1.2019.
Il limite assoluto di 25.000 € troverà applicazione solo in riferimento a PMI e professionisti con ricavi/compensi pari o superiori a 100.000 € (100.000*25%).
Per gli imprenditori individuali e i professionisti in regime a forfait potranno richiedere al massimo prestiti fino a 16.250 € ottenuto moltiplicando il monte ricavi di 65.000, se effettivamente conseguito, per la percentuale del 25%.
Prestito 25000 euro: interessi applicabili
I tassi di interesse applicati e le commissioni che tengono conto della copertura dei soli costi di istruttoria e di gestione dell’operazione finanziaria. I prestiti fino a 25.000 euro hanno un tasso abbastanza basso, tra 1,2 e 2%.
La durata del finanziamento
La restituzione del prestito garantito è in sei anni e l’inizio del rimborso del capitale scatta non prima di 2 anni dall’erogazione. Come sottolineato decreto liquidità, le imprese possono chiedere anche un preammortamento di 24 mesi (co. 2, lett. a) dell’art. 1 del D.L. 23/20) si pagano solo gli interessi in questo arco temporale).
Come richiedere il prestito di 25.000 euro del decreto liquidità
Sul sito del Fondo di garanzia PMI è disponibile il modulo per la richiesta i prestiti fino a 25.000 euro, che il beneficiario dovrà compilare e inviare per mail (anche non certificata) alla banca o al confidi al quale si rivolgerà per richiedere il finanziamento.
Decreto liquidità: come fare domanda
Andiamo ora ad identificare i documenti da presentare per richiedere il finanziamento:
- Allegato 4Bis Modulo di richiesta
- Dichiarazione per informazioni aggiuntive per la richiesta di garanzia su format banca
- Copia del documento di riconoscimento in corso di validità del richiedente il finanziamento
- Ultimo bilancio depositato oppure ultimo modello unico certificato disponibile, oppure compilazione della specifica sezione del modulo Dichiarazione per informazioni aggiuntive per le imprese nate dopo il 1.1.2019
- Bilancio al 31.12.19 in qualunque forma (anche preliminare, siglato dal legale rappresentate o organo adeguato)
- Per le società di persone, ditte individuali, professionisti e persone fisiche esercenti attività di impresa, ultima dichiarazione fiscale presentata comprensiva del documento di trasmissione all’Amministrazione competente
- Per professionisti e persone fisiche esercenti attività di impresa, certificato di attribuzione di partita IVA
Come inviare la documentazione
La documentazione firmata e scansionata può essere inviata dalla email PEC dell’impresa o dalla email ordinaria verificata, cioè quella alla quale si ricevono le comunicazioni da parte della Banca.
Prima di inviare tutta la documentazione di richiesta del finanziamento conviene interpellare la banca e farsi fare un piano di ammortamento per verificare quali sono effettivamente i costi, tra interessi, commissioni bancarie (se ne applica) e commissioni sulla garanzia.
Laddove siano presentate più richieste con banche differenti per la stessa impresa, il Fondo riconoscerà la garanzia con riferimento alle prime domande presentate fino a concorrenza dell’importo massimo garantibile.